Negli ultimi anni a Milano si è assistito ad un aumento dell'uso della bici e, di conseguenza, della richiesta di meccanici specializzati. Il risultato è, che questi hanno sempre più lavoro e sempre meno tempo per rispondere alle esigenze dei clienti. Chi ha la bici rotta fa sempre più fatica a trovare un meccanico disponibile.
Per ovviare a questa lacuna, il ciclista olandese Giacomo lascia in eredità il suo ultimo progetto italiano: il Manuale. Una guida multimediale online fatta di immagini e video, per imparare ad aggiustare la propria bici. Accessibile a tutti, gratis e senza registrazione, tutta in lingua italiana e fatta in modo che pure un principiante potrebbe cavarsela.
Buon apprendimento!
Nell'autunno del 2006 Giacomo ha iniziato la sua attività di riparazione di biciclette a domicilio a Milano, un servizio nuovo e comodo per i cittadini. Andava dal cliente su appuntamento, per riparargli la bici sul luogo e al volo. L'idea è piaciuta fin dall'inizio e la sua utilità si è rivelata col tempo.
Inizialmente c'era poco lavoro perché era ancora un servizio sconosciuto, ma pian piano ha cominciato a funzionare la sua pubblicità su internet, prima con gli annunci poi con il sito di 'GiacoBici'. Sempre più persone lo trovavano online e, grazie anche al passaparola, il lavoro continuava ad aumentare.
Durante i primi anni del progetto la comunicazione funzionava solo via mail, un po' scomoda ma funzionante comunque. Nel febbraio del 2009, grazie all'acquisto di un cellulare, il progetto ha cominciato a funzionare a gonfie vele. Giacomo lavorava sempre di più, diventando un punto di riferimento per tanti ciclisti milanesi.
Nel frattempo, ad aprile 2009 è nato il blog giacobici.blogspot.com, che ha dato la possibilità ai clienti di esprimere la loro opinione sul servizio offerto. Il blog piaceva ai ciclisti milanesi, ma un'effetto non previsto era l'interesse da parte dei media. Il 23 novembre 2009 è uscita la prima intervista a Giacomo sul Tg5, che lo ha reso molto conosciuto aumentando la richiesta per il suo servizio.
Nel 2010 si presenta un nuovo problema: troppe chiamate, troppe richieste, troppo lavoro. Il cellulare non smetteva più di squillare e le giornate erano piene di lavoro. Un delirio totale. Urgeva trovare una soluzione: da allora in poi Giacomo accettava solo messaggi SMS. Così era più fattibile gestire la segreteria durante il lavoro.
Nel corso del 2010/2011 altri giornalisti hanno pubblicato diversi articoli che trattavano del servizio di GiacoBici. Intanto anche il passaparola andava avanti, aumentando ulteriormente la quantità di richieste e rendendo impossibile la gestione del lavoro. In pratica, il progetto è stato soffocato dal suo stesso successo.
A maggio 2011 Giacomo ha chiuso definitivamente la sua attività di riparazioni bici a domicilio. Il motivo è, che il lavoro a domicilio comporta tante complicazioni: gestire la segreteria a tutte le ore, mettersi d'accordo per gli appuntamenti, capire quali pezzi di ricambio portare e fare tante uscite avanti e indietro in mezzo al caos del traffico. Per i clienti è un servizio comodo ma per il meccanico è una missione impossibile.
Giacomo ringrazia i clienti che ha avuto a Milano. Grazie per la collaborazione, per la compagnia, per l'esperienza e per la vostra fiducia. In bocca al lupo...